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CLUB ALPINO ITALIANO
Sezione Tivoli
Sottosez. di MONTEROTONDO
SCHEDA TECNICA
CAI SEZIONE “IL GINEPRO” MONTEROTONDO
SETTIMANA VERDE IN TRENTINO
SETTIMANA DAL 02/08/2014 AL 09/08/2014
SOGGIORNO PRESSO ALBERGO MARILLEVA 900 DA GIANNI
1° giorno di escursione: Val di Rabbi per raggiungere le cascate del Saent
Questo itinerario si sviluppa all’interno del Parco Nazionale dello Stelvio, nel gruppo montuoso dell’Ortles- Cevedale, il dislivello da affrontare è di circa mt. 300.
E’ un itinerario ad anello ed è uno degli angoli più suggestivi del Trentino Nord-Occidentale.
Ci siamo alzati ed il tempo non era bellissimo ma equipaggiati di mantella e tutto l’occorrente per la pioggia e dopo ricca colazione in albergo da Gianni ci siamo diretti con i nostri pulmini verso il parcheggio Ramoni di Coler (mt. 1380). Da lì siamo partiti verso una mulattiera a fianco del corso d’acqua. Il terreno si fa sempre più ripido e la mulattiera si trasforma in un sentiero. Già lo scroscio dell’imponente cascata comincia a farsi sentire. Continuando lungo il sentiero ci si affaccia ai vari punti di osservazione che consentono di ammirare i vari risalti della cascata. Proseguendo, salendo diversi scalini, (quota 1690m) si giunge al grande salto superiore della Cascata del Saent. Qui un ponte permette di transitare proprio ai piedi dell’ultimo risalto e di ammirare verso il basso la caduta della cascata. Ritornando dall’altra parte del torrente si risale ancora brevemente per il sentiero e si raggiunge un punto di sosta presso l’incrocio con il sentiero 106 dove ci era stato detto che avremmo visto le marmotte, abbiamo proseguito poi verso la Malga Stablosol (mt. 1529), da dove,grazie al sole che cominciava a fare capolino abbiamo goduto di una spettacolare visuale delle vallate sotto di noi.
Rifocillati abbiamo affrontato il ritorno visitando inoltre la bella e antica segheria veneziana ristrutturata dal Consorzio del Parco Nazionale dello Stelvio.
Primo giorno val di Rabi i
2° giorno di escursione : Passo del Tonale – Ghiacciaio del Presena – Sentiero dei Fiori ferrata
Arrivati al passo del Tonale prendiamo la telecabina “Paradiso” e scendiamo al Passo Paradiso mt. 2585 appaiono alla nostra vista laghetti dalle acque limpide e dai colori mutevoli, dove il sole e la natura si fanno sentire con tutta la loro forza. Ci fa da cornice un paesaggio tipicamente glaciale. Volgendo lo sguardo a nord si vede in tutta la sua distaccata bellezza il gruppo dell’Ortles- Cevedale, a ovest ci sovrasta la cresta del sentiero dei fiori.
Il paradiso al ghiacciaio del Presena
Qui il gruppo si divide, gli “impavidi” si dirigono verso il Sentiero dei Fiori .
All’inizio del nostro cammino, dopo aver superato la seggiovia, non si può non soffermarsi ad onorare in silenzio il monumento ai caduti del 1° conflitto mondiale, qui correva il confine tra l’Italia e l’Impero astro-ungarico e su questi sentieri si muovevano soldati poco più che diciottenni impegnati a contrastare l’avanzata nemica.
Postazione del cannone sul passo del Castellaccio
Per chi si dirige verso il rifugio capanna Presena, si prospetta un camminata di circa un’ora sull’omonimo ghiacciaio e poi una bella mangiata al rifugio!
Gli “impavidi” invece si dirigono verso il Passo del Castellaccio , l’itinerario non è molto agevole a tratti si attraversano anche dei nevai e quindi siamo obbligati a proseguire con ramponi e piccozza, tra noi con coraggio e disinvoltura il giovanissimo Pietro, ancora complimenti Pietro da parte di tutti noi!;
La ferrata è molto esposta ma riusciamo a percorrerla senza troppe difficoltà. La sorpresa ci coglie girando uno sperone: la presenza di due spettacolari ponti di acciaio,e anche se leggermente intimiditi dall’altezza li affrontiamo ed attraversiamo . Siamo o non siamo gli ‘impavidi’ ???
Credo che nessuno di noi dimenticherà tanto facilmente questa spettacolare esperienza!
E subito giù di corsa in una lotta contro il tempo per non perdere l’ultima telecabina che ci avrebbe riportato al parcheggio.
3° giorno di escursione: possibilità pioggia!!! E’ stata una giornata dedicata al turismo classico. Visita della città di Trento.
4° giorno di escursione: Val di Sole – laghi del Cevedale
Raggiungiamo la località di partenza seguendo la strada asfaltata che dal parcheggio della cabina elettrica di Cogolo porta al bacino della Malga Mare. Lasciati i pulmini prendiamo il segnavia 102 che, inerpicandosi in direzione nord in un bel bosco di larici e pini, meravigliose cascatelle e ponticelli di legno, raggiunge Pian Venezia. L’itinerario ora è evidente. Alla nostra vista si ergono nella loro spettacolare maestosità le cime del Vioz e del Cevedale: Raggiunto il rifugio Larcher Cevedale (mt. 2608) ci fermiamo per una sosta rifocillante poi risaliamo in direzione est e in breve si arriva all’incantevole lago della Marmotte (mt. 2704) caratterizzato dai suoi riflessi smeraldini.
Lasciato il lago, dopo una breve discesa e superato il bivio con il segnavia 104 che porta al Ghiacciario del Careser, si percorre un comodo sentiero che costeggia le pendici della Cima Lago Lungo situata come un balcone sopra un bel terrazzo roccioso dove è posto il Lago Lungo (mt. 2553). Da qui, comodamente si raggiungono le sponde del piccolo Lago Nero, caratterizzato dalla presenza di spettacolari rocce montonate situate poco prima del bacino artificiale del Careser (mt. 2603). Superiamo la grande diga passando il coronamento della stessa e raggiungiamo le costruzioni di servizio della diga.
Ora il sentiero scende tra balze rocciose con numerosi tornanti, superando il costone delle Lame. Qui abbiamo sentito un sibilo, ecco la famosa marmotta che tanto aspettavamo di vedere! Continuando a zig e zag, si entra gradatamente nel bosco di pini e di noccioli e si arriva al punto di partenza.
Lago Careser
5° giorno di escursione: Val di Sole – Sentiero degli gnomi
Dal caratteristico centro storico di Pellizzano ci dirigiamo verso il sentiero degli gnomi e il lago dei Caprioli.
E’ una passeggiata di un’oretta poco più senza particolari difficoltà, ma totalmente magica, infatti si entra nel bosco accolti dagli gnomi di legno intarsiati che vigilano lungo il sentiero.
L’atmosfera è veramente particolare tra i mille rumori, uccelli e acqua che scorre sembrava come se dovesse uscire un vero gnomo da un momento all’altro.
Dopo aver lasciato il bosco ecco il lago dei caprioli piccolo gioiello incastonato tra i monti.
Alcuni di noi, prima di raggiungere il lago,ammaliati da odori antichi di formaggi e polenta, hanno preferito fermarsi nella bellissima Malga Bassa. Ottima decisione!
Passerella lungo il sentiero degli gnomi
6° giorno di escursione: Passo del Tonale – Città morta –
Raggiungiamo passo del Tonale presso l’antico ospizio medievale di San Bartolomeo (mt. 1971), oggi trasformato in albergo e proseguiamo in direzione passo dei Contrabbandieri.
Saliamo tra pascoli e ruderi di baite ed osserviamo evidenti testimonianze della Grande Guerra; dopo circa un’ora e mezza si raggiunge forte Zaccarana (mt. 2096) che era il più moderno ed efficiente dei forti del Tonale. C’è un magnifico panorama verso la Presanella, la Busazza e le cime che circondano la Presena.. Il forte poteva ospitare fino a 163 soldati.
Anche questo forte si presenta oggi come un rudere e i recuperanti, per estrarre le corazze in acciaio, ne demolirono la copertura con l’esplosivo.
Il cammino segue quello che viene chiamato “sentiero degli austriaci”, un percorso, definito in linguaggio militare di “arroccamento”, che collegava gli avamposti della prima linea con il villaggio militare della “Città morta” (mt. 2600), da dove salivano anche varie teleferiche.
L’ultimo tratto rende perfettamente le condizioni estreme nelle quali erano chiamati a resistere e combattere i soldati. Rimangono gradinate in calcestruzzo ancora perfettamente conservate e sulla cima, nelle vicinanze della grande croce metallica, tracce della stazione d’arrivo della teleferica, piazzole d’artiglieria, trincee e gallerie di collegamento.
Fatta una piccola sosta si riprende la via per il ritorno chiudendo l’escursione ad anello giù per un sentiero ripidissimo. Il nostro percorso è allietato dalla presenza di numerose stelle alpine e di simpaticissime marmotte.
6° giorno un gruppo di cinque persone è andato sulla vetta del monte Vioz m. 3645
Arrivati a Peio fonti di buon mattino, per non perdere la prima corsa dell’ovovia lo Scoiattolo per arrivare al rifugio dei Cembri, e da li una seggiovia che porta all’attacco del sentiero N° 103 che porta al Vioz e Lacher Cevedale.
Una salita abbastanza faticosa per raggiungere il rifugio Mantova m.3535 dove la notte aveva anche nevicato, pertanto faceva molto freddo. Dal rifugio Mantova inizia il ghiacciaio che dal Vioz porta al Cevedale, dislivello m. 1445. Ancora una bellissima giornata.
Vetta Vioz Rifugio Mantova
GRAZIE A TUTTI.
UN RINGRAZIAMENTO PARTICOLARE A GIANNI PER AVERCI ACCOMPAGNATO IN QUESTA MAGNIFICA AVVENTURA, CON I SUOI RACCONTI E LE TANTE STORIE IMMERGENDOCI ANCORA DI PIU’ IN QUESTI MAGICI LUOGHI.
E GRAZIE ANCORA PER AVERCI OFFERTO L’IMPORTO DI UNA STANZA IN OMAGGIO, IMPORTO DEVOLUTO POI NELLE CASSE DEL CAI DI MONTEROTONDO
Guelfo, Silvana, Enzo
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