Due tappe in MTB sulla via Francigena: Viterbo – Capranica – Roma
Un’avventura di due giorni in mountain bike lungo uno dei tratti più affascinanti della Via Francigena, da Viterbo a Roma passando per Capranica. Il primo giorno si pedala tra paesaggi collinari, antiche vie romane e borghi medievali fino a Capranica, dove storia e natura si incontrano. Il secondo giorno si riparte verso Roma, attraversando la campagna laziale e suggestivi tratti di bosco, fino a raggiungere la Città Eterna. Un’esperienza intensa e gratificante, tra bellezze naturali e spiritualità, sulle orme dei pellegrini medievali.
INFO e PRENOTAZIONI: entro il 30 aprile Posti disponibili n° 8
21ª tappa della Via di Francesco: Monterotondo – Montesacro
Questa tappa segna l’ultimo emozionante tratto del cammino sulla Via di Francesco, conducendo da Monterotondo fino a Roma, nel quartiere di Montesacro. Il percorso si snoda tra campagna, borghi e aree verdi, per poi avvicinarsi progressivamente alla periferia romana. L’arrivo a Montesacro rappresenta l’ingresso nella Città Eterna, preludio all’ultima camminata verso il cuore spirituale del pellegrinaggio: la Basilica di San Pietro.
Alla scoperta della Majella – Intersezionale Monterotondo – Tivoli – Guidonia Montecelio
Un’escursione di più giorni nel cuore della Majella, la “montagna madre” dell’Abruzzo, dove natura selvaggia e silenzio si fondono in un paesaggio unico. Il percorso attraversa vallate profonde, foreste di faggi, altipiani sospesi e antichi eremi scavati nella roccia.
Leggenda ed origine del nome
“La Dea Maja venne dalla Frigia per salvare il Gigante suo figlio, ferito a morte ed inseguito dai nemici. Approdando dal mare, Maja cercava l’erba miracolosa che nasce sulle pendici della montagna bianca. Ma il gelo aveva essiccato ogni stelo, ogni fiore…Gigante morì, ed essa lo seppellì in cima al Gran Sasso….Quando la primavera inondò di luce le pietraie e le chine rupestri, l’erba taumaturgica rifiorì e Maja presa dalla collera e trafitta dal dolore estirpò ogni filo d’erba e si gettò dalla più alta vetta della montagna che, in suo onore, venne chiamata Majella”