E’ questa la prima tappa di un percorso che ci porterà a conoscere i luoghi dell’Alta Tuscia, teatro delle “imprese” di un gruppo di individui, che diversamente motivati, hanno portato scompiglio in quelle campagne alla fine dell’800. Il terreno vulcanico ricco di forre e la ricca vegetazione hanno favorito i loro attacchi e le loro fughe, e permettono a noi di ripercorrerne i sentieri.
La neve, sempre affascinante nel mezzo di una faggeta, trasforma il paesaggio oltre la vegetazione arborea dandogli una falsa omogeneità che fa risaltare le differenze. Dal Belvedere la catena occidentale del Gran Sasso appare in tutta la sua complessità e bellezza.
Le condizioni del manto nevoso variano molto rapidamente in inverno.
Nei luoghi della prevista nostra escursione (Monte Cotento) di domenica 6 febbraio,
un recentissimo sopraluogo ha fatto rilevare che le condizioni della neve, anche considerato il dettato dell’ Art 26 DL 40 del 28 febbraio 2021, non permettono una escursione in assoluta sicurezza.
Per garantire quindi la massima tranquillità e ugualmente una giornata con le ciaspole tra boschi e pianori imbiancati, proponiamo questa meta, che pur tracciata anch’essa sui Monti Simbruini, mette tutto il gruppo al riparo da situazioni di rischio.