Marco Noto, alpinista, scrittore ed ex guardiaparco del PNALM, scrive nel suo libro: “Chiunque si affacci sul mondo della montagna e voglia viverlo, entra nella saga affascinante del suo mistero, percorre una strada personale, lascia una traccia nella terra odorosa e umida, nel muschio profumato e nella neve cedevole, in sé stesso e in chi incontra, nella comunità che visita e frequenta, e a sua volta riceve una impronta. Non importa che sia un grande o un piccolo essere umano. Un fiore minuto non ha qualcosa in meno di una vetta coperta da ampi ghiacciai, un bimbo di un villaggio non è inferiore ad un alpinista dalle capacità eccellenti che esplora le verticalità delle montagne in cui quel piccolo è di casa. Ognuno ha il suo posto e il suo valore nell’arricchire questo mondo composito dai mille contrasti, incantato e disincantato a un tempo “.
I nostri incontri del mercoledì proseguono con queste relazioni su argomenti che interessano molti, soprattutto, ma non solo, con l’età che avanza. La seconda parte sarà quanto mai interessante, anche in seguito ai fatti di cronaca dell’inverno passato.
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